“Play – Ragazzi in movimento”
A supporto dei più giovani. Un progetto di Jacopo Buffolo ed Elisa La Paglia
Angosce, paure, disagio, crisi e, in alcuni casi, scelte sbagliate: sono le sofferenze ed i rischi propri ad un’età delicatissima come quella che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Per generare nei ragazzi e nelle ragazze di questa età autostima, supporto e fiducia è nato, grazie alla collaborazione di Jacopo Buffolo ed Elisa La Paglia, il progetto “Play-Ragazzi in movimento”.
L’iniziativa è rivolta ai ragazzi e alle ragazze dai 12 ai 13 anni e mira ad infondere loro maggiore consapevolezza delle proprie risorse personali, accrescendone il livello di autostima attraverso la promozione di percorsi di crescita più sereni. L’iniziativa, avviata nel mese di marzo, rientra nell’ambito del Piano di interventi della Regione Veneto in materia di Politiche giovanili “GiL – Giovani in Loco” e vede la collaborazione del C.S.E. Centro Servizi Educativi. Il territorio coinvolto è quello della Quarta Circoscrizione ove è prevista la partecipazione degli alunni delle classi seconde e terze delle scuole secondarie di I° grado degli istituti comprensivi n. 5 Santa Lucia e n. 12 Golosine, per un totale di 15 classi.

“Capillarità e universalità – ha sottolineato l’assessora La Paglia – sono alla base di un progetto nato dall’esigenza di mostrare un supporto concreto ed effettivo ai nostri ragazzi e ragazze su cui l’emergenza Covid ha avuto gli effetti più incisivi”.
“L’importanza di questa iniziativa – ha spiegato l’assessore Jacopo Buffolo – risiede nella prevenzione dei disagi giovanili, grazie alla cura di relazioni che siano positive e che aiutino i ragazzi e ragazze nella loro realizzazione, in una logica che coinvolge il territorio e i suoi quartieri. Si è partiti quindi dalla 4^ Circoscrizione con una sperimentazione che mette in pratica l’indirizzo che questa Amministrazione sta portando avanti sul tema delle difficoltà e dei disagi giovanili. L’’obiettivo è quello di innovare le politiche esistenti proponendo una nuova modalità di intervento”.
Con l’aiuto dei propri professionisti, come pedagogisti, psicologi e psicoterapeuti, il C.S.E. Centro Servizi Educativi elaborerà il profilo di ogni singolo partecipante dopo la compilazione di un questionario standardizzato su una serie di situazioni, per individuarne punti di forza e obiettivi di miglioramento. Fine ultimo è quello di lasciare ad ogni studente libertà di espressione, farlo sentire ascoltato e aiutarlo a trovare una risposta ai propri bisogni specifici. A tal proposito inoltre interverranno le associazioni sportive del territorio, per apportare il proprio contributo, in una logica di aggregazione, inclusione, condivisione, crescita e benessere di cui lo sport si fa promotore.
“Abbiamo notato come le sole forze scolastiche non bastino per affrontare e aiutare quelle problematiche insorte nei nostri ragazzi a causa dell’isolamento subito durante la pandemia”, ha dichiarato la dirigente Maria Mugnolo. Come scuola cerchiamo di interpretare i segnali di difficoltà, ma riteniamo necessario l’aiuto di specialisti. È per questo motivo che vogliamo ringraziare l’Amministrazione comunale, che è stata in grado di cogliere i problemi legati al territorio. Il progetto è stato accolto con partecipazione sia da parte degli studenti che delle famiglie, consapevoli dei disagi dei propri figli. Un’occasione quindi di socializzazione, che aiuta a prevenire la dispersione scolastica e l’isolamento.”
“E’ un progetto nato nell’agosto del 2022 – ha spiegato il presidente C.S.E. Alessandro Marchi –. Grazie alle nostre esperienze precedenti, abbiamo ripreso la modalità del questionario standardizzato, che va a monitorare i livelli di autostima dei ragazzi e ci permette di individuare i loro bisogni. L’iniziativa ha raccolto una partnership con società sportive e associazioni di volontariato territoriali, che contribuiscono al risultato finale. Abbiamo poi esteso l’iniziativa alle scuole, rivolgendoci in un’ottica di prevenzione ai ragazzi della classi seconda e terza degli istituti secondari di I° grado, ottenendo una partecipazione del 95 per cento. La mission è quella di trovare punti di forza e obiettivi di miglioramento, in modo che ogni ragazzo possa esprimersi, essere ascoltato e visto”.