Inclusione made in Usa

La promozione dei diritti umani e civili delle comunità e delle popolazioni minoritarie: un progetto per l’Italia

di Veronica Atitsogbe

Tre settimane a contatto con buone pratiche di diritti e cittadinanza, per apprendere l’inclusione direttamente sul campo e maturare esperienze preziose anche per la nostra città. È il programma “Promuovere i diritti umani e civili delle comunità e delle popolazioni minoritarie per migliorare l’integrazione”, sviluppato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e, nel mio caso, declinato tra il primo e il 22 di aprile.

Il progetto

Ogni anno, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti (assimilabile al nostro Ministero degli Interni) seleziona attraverso le proprie ambasciate professionisti e professioniste provenienti da realtà diverse. In particolare, dal mondo dell’amministrazione e del governo, dalla politica, dall’istruzione, dai media o dalle ONG. Uno degli obiettivi del loro coinvolgimento è la promozione dell’intesa reciproca tra gli Stati Uniti e gli altri Paesi. Per quanto riguarda i numeri, al programma hanno partecipato oltre 320 capi di governo e di Stato, attuali e passati, e numerosi altri leader mondiali

Veronica Atitsogbe a Buffalo

Quanto a me, considero un onore essere stata selezionata e aver rappresentato la nostra Verona e l’Italia. Come già evidenziato, il progetto si è svolto dal primo al 22 aprile 2023 nelle seguenti città: la capitale Washington, Buffalo nello Stato di New York, Kansas city in Missouri e infine Jacksonville in Florida. Un’agenda ricca, quindi, che ha permesso di affrontare diversi temi.

Washington

La fase iniziale del programma si è svolta a Washington DC nei primi sette giorni della trasferta. In particolare, la tappa è stata dedicata alla conoscenza del team del Dipartimento di Stato che ha come missione il supporto al Presidente nella formulazione e nell’esecuzione della politica estera.

Memorial di Martin Luther KIng Washington

Nello specifico i Dipartimenti coinvolti sono stati: Public Diplomacy Desk che si occupa di sensibilizzazione per gli Stati Uniti nelle regioni nordiche, baltiche e artiche; Bureau of European and Eurasian Affairs, strutturato per sviluppare le politiche estere degli USA in Europa ed Eurasia; e Bureau of Population, Refugees, and Migration focalizzato sugli aspetti umanitari. Non posso non citare, inoltre, l’ Ufficio per la
democrazia, i diritti umani e il lavoro, lo Welcome Corps e l’U.S. Committee for Refugees and Immigrants, con i quali il nostro gruppo è entrato in contatto.
I rappresentanti di queste realtà hanno fornito una panoramica generale del sistema di governo federale degli Stati Uniti e delle sfide contemporanee in materia di diritti umani e civili che gli USA stanno affrontando

Buffalo

La seconda destinazione è stata a Buffalo, New York, dal 7 al 13 aprile. Buffalo, luogo di accoglienza nel passato in particolare di immigrati provenienti da Irlanda, Germania, Italia e Polonia, oggi, con i suoi 250mila abitanti è popolata di persone rifugiate e sta seguendo un programma di rinnovamento urbano.
Significativo, in questo senso, l’incontro con i consiglieri comunali e con Mark Poloncarz, Executive della Contea di Erie. Luogo, questo, nel quale abbiamo affrontato temi quali la rivitalizzazione dei quartieri e le politiche di equità abitativa osservate dal punto di vista del cosiddetto “reinsediamento locale”. Il tutto,
partendo da un’analisi degli sforzi in atto nella contea.

In Florida
Meeting the One Journey association

Kansas

Il programma è, poi, proseguito a Kansans City, Missouri, dal 13 al 18 aprile. In questa occasione, è stato posto al centro dell’attenzione il tema del traffico di esseri umani, accompagnato allo studio delle reti che lo determinano. In particolare, la municipalità di Kansas city si è distinta per affrontare il problema ideando un programma: il “Progetto di salvataggio della tratta di esseri umani” (HTRP) e, in quest’ottica, è stato interessante venire a conoscenza di come operino l’Unione Americana per le libertà civili (ACLU) e la locale Commissione per i diritti umani nell’ambito della protezione dei diritti civili e delle libertà. Questo, sul piano legislativo, giudiziario e sociale, anche in relazione alla comunità locale.

Jacksonville.

Il programma si è concluso a Jacksonville in Florida dal 18 al 22 aprile, rivelandosi nel suo segmento conclusivo come un’importante occasione di scambio sul tema di violenza domestica e su come eliminare le barriere all’emancipazione economica per i sopravvissuti alle violenze. Ancora, abbiamo
affrontato il tema del funzionamento della giustizia minorile e del Dipartimento per l’infanzia e la famiglia della Florida.

Nuove competenze

A prescindere dal valore formativo di qualunque confronto con sistemi e culture diverse dalla propria, gli elementi rilevanti, anche in un’ottica veronese, di questa esperienza particolarmente preziosa sono stati tre. Innanzitutto, il coinvolgimento della cittadinanza nei processi e nella formazione delle decisioni
politiche; in seconda battuta la lettura dei fenomeni in interconnessione tra loro, come dimostrano, ad esempio la duplice lettura locale-federale, oppure l’approccio alla questione dei rifugiati svolto in parallelo all’analisi dell’equità abitativa; infine, la traduzione anche in chiave di comunità comunale di temi alti legati ai diritti umani o civili. Un atteggiamento, questo, che considererei particolarmente utile anche nell’amministrazione della città e che mi sforzerò di promuovere, nella consapevolezza che potrà aiutare la nostra azione politica.