Sapere per prevenire
Dallo scorso novembre, il Comune di Verona aderisce all’associazione Rete italiana città Sane OMS
Frutto di una proposta che ha avuto, come prima firmataria, la nostra capogruppo DTS in Consiglio comunale Annamaria Molino. Tra le attività previste, una serie di conferenze programmate nei quartieri. Ce ne parla Annamaria, che di professione è oncologa.


Il logo del progetto
Perché questa serie di conferenze, Annamaria?
“I Comuni che aderiscono alla Rete programmano una serie di progettualità che mirano a migliorare la qualità della vita della cittadinanza, realizzando iniziative volte alla promozione della salute da un punto di vista sanitario, sociale, culturale, urbanistico. Salute intesa, secondo la definizione dell’OMS, non solo come assenza di malattia, ma come uno stato di completo benessere, fisico, psichico e sociale ed emozionale. Salute umana, animale e dell’ecosistema, dato che sono legate indissolubilmente, la cosiddetta One Health, Salute Globale.In questo ambito il Comune si propone di affrontare i problemi di salute anche con interventi di tipo informativo, educazionale, culturale, sociale, urbanistico rivolti a tutta la popolazione”.
Quali motivi hanno portato a scegliere il tumore alla mammella come primo tema per queste conferenze informative?
“Perchè è una malattia con importanti conseguenze umane, sociali, economiche. Infatti, è il tumore più frequente nel mondo e anche in Italia dove, con 56.000 nuovi casi nel 2022, registra un numero di gran lunga superiore a quello degli altri tumori più frequenti, come colon retto e polmone, che colpiscono entrambi i sessi; una donna su 8 ha il rischio di ammalarsi nel corso della vita. Ci sono però due buone notizie: la prevenzione primaria può diminuire fino al 20 per cento il rischio di ammalarsi e la prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce grazie allo screening mammografico, consente di diagnosticare tumori piccoli, per i quali la guarigione può raggiungere il 90%, senza interventi chirurgici e terapie mediche pesanti.

Ci è sembrato quindi importante portare a conoscenza di tutte le donne informazioni riguardanti la prevenzione primaria e la prevenzione secondaria, in modo che siano in grado sia di adottare stili di vita sani, e quindi di ammalarsi di meno, sia di ricorrere agli esami diagnostici quando necessario e quindi di ottenere elevate percentuali di guarigione. Vorrei sottolineare che gli stili di vita di cui parliamo servono anche per la prevenzione delle malattie croniche, in particolare malattie cardiovascolari, diabete, altri tipi di cancro, malattie respiratorie croniche, malattie neurologiche e disturbi di salute mentale. Per questi motivi il 19 gennaio il Consiglio Comunale ha approvato un Ordine del Giorno sullo svolgimento di otto incontri di sensibilizzazione della popolazione su questi temi, svolti da medici specialisti in senologia, in collaborazione con la ULSS 9. Io sono la referente del progetto, in collaborazione con l’assessora La Paglia che ha la delega alla salute, e mi faccio carico del coordinamento: sono specialista in Oncologia, ho dedicato la mia vita lavorativa soprattutto al tumore alla mammella e ho deciso di mettere a disposizione la mia competenza a servizio del Comune e della comunità. Collaborano agli incontri le dottoresse della ULSS 9 Francesca Fornasa e Giovanna Romanucci, radiologhe, e Chiara Benassuti, chirurga senologa”.
C’è qualcosa di peculiare in questo progetto?
Sì, vorrei sottolineare alcune caratteristiche di questa iniziativa. Innanzitutto, gli incontri sono otto, uno presso ogni circoscrizione; saranno le circoscrizioni stesse che si faranno carico dell’organizzazione e della pubblicizzazione e i presidenti svolgeranno la funzione di moderatori. Questa scelta, in alternativa ad un’unica conferenza in una zona centrale certamente più facile da organizzare, è stata fatta nell’ottica del riconoscimento e della valorizzazione del ruolo delle circoscrizioni da parte del Comune e del recupero da parte delle circoscrizioni del ruolo di «aggregatore sociale» secondo una logica di prossimità e sussidiarietà. Ma il ripetersi di otto eventi uguali ha un altro importante significato: in questo modo consentiamo a tutte le donne di usufruire di questo servizio, anche a quelle che hanno difficoltà a spostarsi, per garantire a tutte pari diritti e opportunità, contrastando le disuguaglianze di salute.
CITTÀ SANE |
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Il Progetto Città Sane è promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per la Salute, che dal 1948 opera con l’obiettivo di assicurare alla popolazione mondiale il più alto livello di salute. L’OMS lavora direttamente con i Governi locali, tramite il suo Centro per la Salute Urbana ed una rete di città (le Città Sane), per supportare i Paesi nel promuovere la concezione e la consapevolezza della salute pubblica, sviluppare le politiche locali per la salute e i programmi sanitari, prevenire e superare le minacce ed i rischi per la salute, anticipare le sfide future per la salute. |
Ci sono altri elementi che vorresti ricordare?
Sì, vorrei ricordare che nel corso degli incontri verranno raccolti nominativi di donne che desiderano eseguire l’esame senologico; queste donne saranno poi chiamate per l’esame più appropriato e questa facilitazione è molto importante per loro. Inoltre, dato che l’associazione tra arte e salute si basa ormai su solide evidenze scientifiche, come dichiarato anche nel rapporto dell’OMS del 2019, in attesa di sviluppare un programma articolato in questo senso, abbiamo deciso di donare al pubblico presente biglietti omaggio per la visita alla mostra di Pietro Dorazio e alla GAM. Le persone potranno passare qualche ora circondate dalla bellezza e certamente questo sarà utile per il loro benessere.